martedì 21 gennaio 2014

Intervista con l'editore: Alessio Cisbani!


Nuova intervista su F&C, questa settimana ci è venuto a trovare l’amico Alessio Cisbani, noto tra noi Illuminati con lo pseudonimo segreto di Wolfbane!
Wolf è pittore e scultore di miniature per wargame nonché direttore artistico della Limana Umanità edizioni.
F&C: Ciao Wolf. Ho descritto bene le tue attività o mi è sfuggito qualcosa?
Ciao Alberto, tutto corretto. Aggiungi che gestisco il mio B&B “La casa dell’Artista” e siamo a posto.
F&C: come pittore/scultore a cosa stai lavorando?
Per quel che riguarda la pittura sto lavorando a tre “box art” per una ditta tedesca, la Troll Outpost miniatures per cui ho anche scolpito tre nuovi soggetti fantasy. Per la scultura, oltre alla collaborazione con la Troll Outpost ho in lavorazione un progetto personale per un paio di squadre di Blood Bowl.
F&C: come è nata la tua casa editrice?
Limana Umanita è nata dalla passione e dall’entusiasmo di quattro accaniti giocatori di ruolo che quasi dieci anni fa hanno pensato di creare e produrre un proprio gdr. Ci siamo buttati anima e corpo in questo progetto che ha visto la luce nell’ormai lontano 2007. Oggi abbiamo al nostro attivo due giochi di ruolo, un gioco di carte, svariate espansioni e avventure e un settore di narrativa fantastica in continua crescita.
F&C: alla Limana ci puoi dire più precisamente di cosa ti occupi?
Attualmente sono quello che si chiama “Art Director”: mi occupo quindi delle scelte estetiche delle nostre pubblicazioni e sovrintendo alla produzione di tutto il materiale grafico (che creo anche personalmente, come le copertine dei nostri volumi) e delle illustrazioni che abbelliscono i nostri gdr.
F&C: ci puoi dire qualcosa di Project Hope. Ricordo che è nato prima della Limana edizioni, ai tempi forse di Lucca 2004.
Per l’esattezza Project H.O.P.E. nasce nel 2008 ed è stato il nostro primo gioco di ruolo. L’ambientazione è abbastanza atipica per un gdr: il PH si vestiranno i panni (o per meglio dire le calzamaglie) di un supereroe nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Oggi siamo alla seconda edizione ed abbiamo pubblicato già 3 espansioni e due moduli conlcusivi oltre a diverse avventure. La quarta espansione “Silver Age” è prevista per Aprile 2014
F&C: e di Brass Age cosa ci puoi dire??
Brass Age è ambientato nello stesso mondo ucronico di Project H.O.P.E. ma circa cento anni prima, a Londra, nel pieno dell’Era Vittoriana. I giocatori interpretano degli investigatori assoldati dal Club Diogene per combattere i vari complotti che hanno come bersaglio la Corona Britannica.
F&C: ma sbaglio o non avete ancora uno o più autori di cui pubblicare romanzi?
Non è esatto. Stiamo già valutando alcuni autori per la creazione di romanzi ispirati alle nostre ambientazioni, tutti provenienti dai nostri concorsi letterari a tema fantastico che hanno portato alla stampa di cinque antologie. I concorsi sono altresì utili per trovare quegli autori di talento a cui affidare la stesura di un romanzo.
F&C: manoscritti vi interessano oppure no?
No, il canale che abbiamo scelto per selezionare gli autori è quello dei premi letterari o altre iniziative lanciate da Limana Umanita come quella attualmente in corso di Strani Segni (www.stranisegni.blogspot.com)
Dato che noi vogliamo conoscere bene gli autori con cui collaborare questo ci sembra il metodo più adatto.
F&C: farete dei concorsi??
Esatto, i premi letterari non sono altro che concorsi per racconti di massimo diciottomila battute. Proprio in questo momento è in atto il bando per la nuova antologia “I Mondi del Fantasy IV” che potete leggere a questo indirizzo: http://www.limanaumanita.com/shop/forum/i-mondi-del-fantasy-iv/imdf-iv-bando-di-concorso/
Ovviamente aspettiamo anche i racconti dei lettori i F&C, sono sicuro che fra di loro ci sono scrittori di talento!
F&C: progetti tuoi e progetti della Limana??
Per quanto riguarda la Limana nel 2014 vedranno la luce, oltre a Silver Age a cui ho accennato prima, la ristampa riveduta e corretta dell’espansione per Project H.O.P.E. sulla Guerra del Pacifico, “Sekai dai Ichi” e un regolamento per wargame skirmish sempre ambientato nel mondo di PH, per il quale produrremo anche una linea di miniature.
Io cercherò di evolvermi ancora nella scultura imparando per bene il 3D, visto che ormai una buona fetta di miniature sono create digitalmente; dall’altro lato vorrei ritornare a fare un po’ di concorsi di pittura, sono più di sei anni che non partecipo e mi manca un po’ la competizione!
Ringraziamo di nuovo l’amico Wolfbane e… voi che aspettate a spedire i vostri racconti ai concorsi della Limana??!!!
By Sanchez

venerdì 10 gennaio 2014

Mecha Design 4

Iniziamo l'anno proseguendo a parlare di Mecha Design (mecha-design-3)
Stavolta presento brevi cenni a due mecha designer molto importanti per il Gundam-verse.
Il primo è Syd Mead, unico "gaijin" a cui è stata affidata una serie Gundamica (Turn A Gundam).
Trovo che il design dei mobil suit di Mead sia davvero particolare e affascinante.
Più che il mecha protagonista mi ha colpito il Turn X: che dite non è "strano"?

Il secondo mecha designer che voglio citare è invece uno degli ultimi arrivi nei corridoi gundamici e cioè Kenki Fujioka.
E' diventato famoso, nell'ambiente, grazie alla serie Advance of Zeta: The Flag of Titans, pubblicata dalla rivista Dengeki Hobby Magazine.
Il suo mecha design mi ha colpito per la sua estrema precisione meccanica nei disegni, ancora più estrema di quella di Katoki in Sentinel, tanto per fare un paragone.
Alcuni esempi:

mercoledì 18 dicembre 2013

Buone Feste!


Cari amici, il blog si prende una pausa per le feste natalizie. Ci vediamo l'anno prossimo!
...e come al solito, tenete d'occhio la pagina FB, qualche informazione potrei anche riuscire a metterla nonostante i bagordi g-astronomici!
Di nuovo buon natale e felice anno nuovo!
By Santa Sanchez

giovedì 5 dicembre 2013

Intervista con l'autore: Diego Bortolozzo!




Questa settimana abbiamo il piacere di intervistare un italico autore/editor/editore di fantascienza: Diego Bortolozzo.
FeC: Ciao Diego, puoi darci due brevi note biografiche?
Ciao a tutti, sono Veneto, del 1970, nato a pane e robottoni, fantascienza e cartoni animati, generi che ho sempre amato, motivo per il quale ho deciso di cimentarmi nella scrittura di genere, come viene definita. Amo il fantastico in generale, tuttavia prediligo scrivere space opera e fantascienza militare, anche se mi diverto a spaziare nei vari sottogeneri della fantascienza.

FeC: Quali sono le opere che hanno influenzato di più la passione per la fantascienza?
Le serie tv e i cartoni mi hanno proiettato in questo universo, poi sono arrivato alla narrativa dedicata alla fantascienza, quando ho capito che “leggere” non era sinonimo di “studiare” per intenderci, e da quel momento ho iniziato a divorare qualsiasi cosa. Ho pertanto iniziato dai classici (Asimov), per giungere ai maggiori autori tradotti per il nostro mercato, fino a scoprire gli autori italiani, che difficilmente escono dai nostri confini (tranne pochi casi) e che non sfigurano certo con i migliori scrittori stranieri.

FeC: E i film/telefilm/fumetti sci fi che ricordi in modo particolare?
Come serie TV ho vissuto Spazio 1999, Star Trek e UFO, i cartoni della mia infanzia sono i vari robottoni, poi Blue Noah, Capitan Harlock, Galaxy 999, ho avuto la fortuna di crescere in quel periodo dorato per la fantascienza, poi è arrivato Star Wars e anche quella Saga mi ha segnato profondamente, grazie a SW ho conosciuto mia moglie (ma questa è un’altra storia). Il mio primo romanzo è ricco di citazioni e tributi a tutto questo e agli autori che mi hanno regalato queste meraviglie.

FeC: Parliamo del Diego scrittore: qual è il tuo processo creativo?
Inizia tutto da un’idea di base, un periodo di ragionamento sullo sviluppo, poi raccolgo le idee e inizio la narrazione. I protagonisti dei miei lavori hanno sempre molte cose da raccontarmi e pertanto li lascio liberi di esprimersi.
Se sto affrontando un sottogenere che non conosco o su cui non ho lavorato molto, cerco di documentarmi e leggo quello che altri hanno scritto al riguardo. Studio molto, leggo manuali, ho partecipato a numerosi concorsi e varie antologie, allo scopo di confrontarmi e imparare.
Dopo corsi e manuali vari ho iniziato a sviluppare maggiormente la tecnica, cui affiancare la parte creativa. Manca solo il tempo da dedicare a questa passione (ma anche questa è un’altra storia).

FeC: Mi acchiappa molto la graphic novel “i Cavalieri del tempio” (forse perché anch’io ho scritto qualcosa del genere per un wargame): puoi anticiparci qualcosa.
Nuova pubblicazione della Collana Imperium, apripista della sezione dedicata alle graphic novels/fumetti, si basa su mio racconto dedicato ai Templari e ambientato nel futuro. L’illustratore Paolo Mari, che collabora con la Collana per la parte grafica, era rimasto colpito dal racconto e così ha deciso di realizzare degli studi, sull’astronave dei Templari, le uniformi e le corazze dei cavalieri, tutto con tecnica 3D. Il risultato mi ha lasciato a bocca aperta e abbiamo deciso di continuare a lavorarci, fino a giungere al fumetto che trovate on line. L’astronave protagonista, la fregata Salomone, è stata ideata da un altro autore della collana, scrittore e illustratore, Simone Messeri. Sui suoi disegni, Paolo Mari ha “costruito” il modello 3D.

FeC: E anche di capitan Low ci puoi rivelare qualcosa? È che sono un fan di Franco Brambilla!
Il romanzo, con cui ho partecipato al Premio Urania, narra le avventure di moderni pirati che si imbattono in un “tesoro”, un congegno che trovano per caso, durante una delle numerose ricerche tra detriti e carcasse sparse nell’universo. Quel tesoro innescherà una serie di eventi, costringendo i nostri protagonisti a scappare dai federali, invischiarsi in guerre cui non vogliono partecipare, e molto altro di cui, ovviamente, non posso dirvi nulla.
Franco Brambilla, illustratore che da anni si occupa delle copertine di Urania/Mondadori, ha realizzato la “Lacrima della Notte”, nave protagonista del romanzo, riuscendo a dare vita a ciò che avevo solo immaginato.


giovedì 28 novembre 2013

Thor: the dark world -la recensione!


SPOILER ASGARDIANI!
Ammetto che in questo periodo avrei preferito andare a vedere Ender’s game, e invece, visto che non è arrivato nel multisala sotto casa, mi è toccato l’ennesimo film di supereroi Marvel, Thor: the dark world. Beh, che culo direi, un gran film!!!
Eh si, merita proprio, ma andiamo per punti.
1-     Trama: il cattivone Malekith (omen nomen!) vuole usare il mistico liquido Aether per darkizzare l’universo, quando i 9 regni (dimensionali) saranno allineati. Non ci riesce ai tempi del nonno di Thor, allora ci riprova ai nostri giorni. Infatti i mondi si stanno riallineando, e la nostra Jane (amichetta di Thor), per sua sfortuna, mentre sta studiando tali allineamenti, viene “invasa” dal liquido. Thor quindi la porta ad Asgard per curarla, Malekith attacca e prima di essere respinto uccide la madre di Thor. Ora il biondone vuole andare sul pianeta di Malekith portando con se Jane, incurabile anche su Asgard, in modo che, una volta che l’elfo avrà estratto l’Aehter da Jane, Thor possa distruggere lui e la tetra sostanza. Per farlo però deve chiedere aiuto al fratellastro Loki, unico a sapere come uscire da Asgard che il padre Odino ha fatto sigillare. Siamo all’epilogo, il piano di Thor non funziona, Jane è libera ma l’elfo si è dopato con l’Aether. Quindi va sulla Terra, mondo di mezzo fra i nove regni, per infettarli, ma grazie agli strumenti di Jane, che dovevano servire a localizzare le anomalie da allineamento e invece vengono usati per crearle, Thor riesce a fa fuori il cattivone.
2-     Personaggi: c’è ancora molto di Shakespeare nei rapporti fra i personaggi (amore, rivalità, invidia, tradimento, etc), che qui vengono tratteggiati con più incisività. Loki, mostra un po’ di umanità rattristandosi per la morte dell’amata madre adottiva. In più pareva morto sul pianeta elfico, ma alla fine prende il posto di Odino (fino al prossimo film immagino). Thor invece è così onesto e generoso che potrebbero chiamarlo Capitan Asgard! Eppure non è più il fessacchiotto del primo film. In primis sa che non si deve fidare di Loki, e fa bene. In più si limita a rinunciare al trono in favore del suo amore per Jane, ma ammette anche che lo fa perché preferisce la vita del guerriero a quella del sovrano. In più è anche conteso fra Jane e Sif, che non sono certo due racchie!
3-     Atmosfera: oltre all'azione e alla tragedia, ci sono anche momenti di humor davvero spassosi!
4-     Scenari: spettacolari, davvero galattici. Bellissima poi la commistione fra fantasy e fantascienza, tra fucili a raggi e lance laser, tra mostri e astronavi. Fichissime, per fare un esempio,  le astro-barchette con cannoni gatling laser degli Asgardiani: mi hanno ricordato quelle dell’anime Moby Dick 5 ( attacco nostalgico).
5-     Infine parliamo un attimo dell’Aether. In una delle due scene post-titolidi coda (si avete letto bene, sono 2!!!), gli amici di Thor portano l’Aether sottratto al cattivone, ad un personaggio che chiamano il Collezionista. In tal modo lo terrano lontano dal Tesseract tenuto ad Asgard. Dal Collezionista veniamo a sapere che questi due oggetti fanno parte di una serie di 6 Gemme dell’Infinito (che fa un po’ Dragon ball). Ora, questo mi fa pensare che alla Marvel-Disney abbiano pianificato di far convergere tutti i film futuri in uno scontro finale fra buoni e cattivi per ottenere le 6 gemme che man mano compariranno nei vari film in uscita…un piano davvero diabolico per ottenere l’attenzione dei fan e la mia adesso ce l'hanno!!!
Quindi, per chiudere: consigliatissimo!
By Sanchez
NOTA
Mi accorgo solo ora che non ho recensito Iron Man 3: beh che dire, è Iron Man, quindi: imperdibile!!!

giovedì 21 novembre 2013

Mecha Design 3

Terza puntata relativa al mecha design. Vi agevolo mettendo qui le altre due:
mecha-design-2
mecha-design

Dei prossimi mecha designer di cui vi parlo, i primi due hanno lavorato a Gundam.
Il primo è Yutaka Izubuchi che, insieme ad un gruppo di altri professionisti del settore, è diventato famoso soprattutto per l'opera Patlabor e cioè portando i mecha in una realtà che è in pratica la nostra, cioè nella monotonia del quotidiano.



Il secondo è Shoji Kawamori ovvero il creatore (insieme allo studio Nue) della saga di Macross e dei suoi Variable Fighter VF.  Di questo autore apprezzo tantissimo una delle sue prima opere e cioè Crusher Joe (ma mi piace anche Dorvack), mentre ritengo abbia errato di brutto nel design dei Gundam GP 01/02, infatti non ha colto che i "Gundam" devono essere squadrati vs Zaku e company che invece devono essere tondeggianti. Detto ciò resta comunque uno dei mecha designer più importanti. Tanto più che Macross/Robotech si gioca alla pari il primato di "saga robotica numero 1" con l'epopea Gundamica.
Infine è doveroso ricordare un altro genio del mecha design è cioè Masamune Shirow, un vero maestro del cyberpunk giapponese (Ghost in the shell, Appleseed, etc.), noto, oltre che per certe "donnine", per la precisione con cui disegna armi e gadget tecnologici vari.


Con questo post chiudo la rapida carrellata sui Mecha/Real Robot e sui loro creatori.
Nella speranza che vi possa essere utile e che vi sia piaciuta, vi saluto.
By Sanchez

venerdì 8 novembre 2013

Mecha Design 2

Visto l'apprezzamento ricevuto per il primo post legato al mecha design:
mecha-design
proseguo l'argomento indicandovi alcuni tra i più noti mecha designer.
Solo una premessa: quasi tutti hanno collaborato ad un opera legata a Gundam, e quindi tutti sono debitori del lavoro di Kunio Okawara.

Il primo che vi cito è Hajime Katoki, diventato famoso per la saga Gundamica: Sentinel (di cui vi mostro il mitico Ex-S Gundam). Attualmente è uno dei Boss della Bandai, nonchè capo progetto della serie Gundam Unicorn, uno dei seguiti del primo Gundam.
Ex-S Gundam

Il secondo mecha designer che vi presento è Shinji Aramaki, noto come il Re delle Moto, questo perchè è abilissimo nel creare mecha che si trasformano in moto.
Di seguito alcuni esempi:
Mospeada moto

Mospeada Mecha