Questa settimana abbiamo il piacere di intervistare un italico autore/editor/editore di fantascienza: Diego Bortolozzo.
FeC:
Ciao Diego, puoi darci due brevi note biografiche?
Ciao a tutti, sono Veneto, del 1970,
nato a pane e robottoni, fantascienza e cartoni animati, generi che ho sempre
amato, motivo per il quale ho deciso di cimentarmi nella scrittura di genere,
come viene definita. Amo il fantastico in generale, tuttavia prediligo scrivere
space opera e fantascienza militare, anche se mi diverto a spaziare nei vari sottogeneri della fantascienza.
FeC:
Quali sono le opere che hanno influenzato di più la passione per la
fantascienza?
Le serie tv e i cartoni mi hanno
proiettato in questo universo, poi sono arrivato alla narrativa dedicata alla
fantascienza, quando ho capito che “leggere” non era sinonimo di “studiare” per
intenderci, e da quel momento ho iniziato a divorare qualsiasi cosa. Ho
pertanto iniziato dai classici (Asimov), per giungere ai maggiori autori
tradotti per il nostro mercato, fino a scoprire gli autori italiani, che
difficilmente escono dai nostri confini (tranne pochi casi) e che non sfigurano
certo con i migliori scrittori stranieri.
FeC:
E i film/telefilm/fumetti sci fi che ricordi in modo particolare?
Come serie TV ho vissuto Spazio 1999, Star Trek e UFO, i cartoni della mia infanzia
sono i vari robottoni, poi Blue Noah, Capitan Harlock, Galaxy 999, ho avuto la
fortuna di crescere in quel periodo dorato per la fantascienza, poi è arrivato
Star Wars e anche quella Saga mi ha segnato profondamente, grazie a SW ho
conosciuto mia moglie (ma questa è un’altra storia). Il mio primo romanzo è
ricco di citazioni e tributi a tutto questo e agli autori che mi hanno regalato
queste meraviglie.
FeC:
Parliamo del Diego scrittore: qual è il tuo processo creativo?
Inizia tutto da un’idea di base, un
periodo di ragionamento sullo
sviluppo, poi raccolgo le idee e inizio la narrazione. I protagonisti dei miei
lavori hanno sempre molte cose da raccontarmi e pertanto li lascio liberi di
esprimersi.
Se sto affrontando un sottogenere che
non conosco o su cui non ho lavorato molto, cerco di documentarmi e leggo
quello che altri hanno scritto al riguardo. Studio molto, leggo manuali, ho
partecipato a numerosi concorsi e varie antologie, allo scopo di confrontarmi e
imparare.
Dopo corsi e manuali vari ho iniziato a
sviluppare maggiormente la tecnica, cui affiancare la parte creativa. Manca solo il tempo da dedicare a questa
passione (ma anche questa è un’altra storia).
FeC:
Mi acchiappa molto la graphic novel “i Cavalieri del tempio” (forse perché
anch’io ho scritto qualcosa del genere per un wargame): puoi anticiparci qualcosa.
Nuova pubblicazione della Collana
Imperium, apripista della sezione dedicata alle graphic novels/fumetti, si basa
su mio racconto dedicato ai Templari e ambientato nel futuro. L’illustratore
Paolo Mari, che collabora con la Collana per la parte grafica, era rimasto
colpito dal racconto e così ha deciso di realizzare degli studi, sull’astronave
dei Templari, le uniformi e le corazze dei cavalieri, tutto con tecnica 3D. Il
risultato mi ha lasciato a bocca aperta e abbiamo deciso di continuare a
lavorarci, fino a giungere al fumetto che trovate on line. L’astronave
protagonista, la fregata Salomone, è stata ideata da un altro autore della
collana, scrittore e illustratore, Simone Messeri. Sui suoi disegni, Paolo Mari
ha “costruito” il modello 3D.
FeC:
E anche di capitan Low ci puoi rivelare qualcosa? È che sono un fan di Franco
Brambilla!
Il romanzo, con cui ho partecipato al
Premio Urania, narra le avventure di moderni pirati che si imbattono in un
“tesoro”, un congegno che trovano per caso, durante una delle numerose ricerche
tra detriti e carcasse sparse nell’universo. Quel tesoro innescherà una serie
di eventi, costringendo i nostri protagonisti a scappare dai federali,
invischiarsi in guerre cui non vogliono partecipare, e molto altro di cui,
ovviamente, non posso dirvi nulla.
Franco Brambilla, illustratore che da anni si occupa delle copertine di Urania/Mondadori, ha realizzato la “Lacrima della Notte”, nave protagonista del romanzo, riuscendo a dare vita a ciò che avevo solo immaginato.
Franco Brambilla, illustratore che da anni si occupa delle copertine di Urania/Mondadori, ha realizzato la “Lacrima della Notte”, nave protagonista del romanzo, riuscendo a dare vita a ciò che avevo solo immaginato.
FeC:
Passiamo al Diego Editore: come ti trovi a navigare nelle perigliose acque
dell’editoria? Puoi raccontarci la tua esperienza fino ad oggi e magari qualche
aneddoto?
Collana Imperium non è una Casa
Editrice, è un gruppo di lavoro tra autori, traduttori e illustratori.
Lavoriamo tutti assieme per dar vita alla nostra immaginazione e consegnare al
lettore un “prodotto” godibile, corretto e realizzato con al massima cura. Per
il resto il lavoro che facciamo è paragonabile a quello delle Case Editrici,
dalla selezione, all’editing, fino alla messa sugli scaffali (virtuali o meno),
e in molti casi superiore al lavoro che alcuni editori fanno. La collaborazione
con alcune piccole Case Editrici mi ha aperto gli occhi sul lavoro che c’è (o
non c’è) dietro la pubblicazione di un libro (cartaceo o digitale, non ci sono
grandi differenze, in questa prima fase) e ho voluto dimostrare come dovrebbero
muoversi.
FeC:
Mi pare che l’avvento degli ebook oltre ad abbassare i costi per i lettori
abbia dato una scossa all’ambiente letterario permettendo la nascita di
piccole, per ora (!) realtà come la tua, sbaglio?
Esattamente. Permettendo al lettore di
avere un’offerta maggiore e allo stesso tempo offrendogli la possibilità, con
poche verifiche, di scegliere i prodotti da acquistare. Dico questo per
tranquillizzare chi teme che aumentare l’offerta diminuisca la qualità delle
pubblicazioni a disposizione: in rete si trovano recensioni su tutto ormai, gli
store offrono l’anteprima, gratuita del libro che si vogliamo leggere, insomma,
abbiamo tutti gli strumenti per capire se quella pubblicazione è ciò che
cerchiamo e se l’autore ha delle recensioni positive.
FeC:
Ci puoi dare il tuo parere sulla domanda che corre su FB: ha senso scrivere di
fantascienza in Italia?
Periodicamente escono articoli sulla
fantascienza morta, sull’inutilità di scrivere racconti o romanzi di genere ma
la risposta me la danno i risultati: qualche mese fa avevo 8 (non è un errore,
otto!) miei titoli personali in contemporaneo nella classifica bestseller di
Amazon nella categoria Fantascienza. Il mio Capitan Low è nella top bestseller
da settembre su Amazon (mentre scrivo si trova al 10° posto), e nei maggiori
negozi on-line trovo i titoli di fantascienza della Collana Imperium in tutte
le classifiche di genere. Pertanto posso darti una risposta molto semplice:
varrà la pena finché qualcuno vorrà leggere fantascienza.
FeC:
Quali sono i tuoi programmi futuri (per i tuoi vari ruoli)?
Nel 2014 decideremo come sviluppare la
Collana Imperium, questi primi tre anni sono serviti per valutare il mercato e
per coordinare il nostro lavoro, ci sono nuovi autori in arrivo, c’è molto
altro lavoro da fare...
Sempre nel 2014 terminerò il mio nuovo
romanzo, che manderò al Premio Urania/Mondadori, credo sia il massimo obiettivo
per un autore di fantascienza.
Continua la collaborazione con la Sogno
Edizioni, per cui curo una collana digitale e continuerò a studiare e a
partecipare ad alcuni concorsi (dopo un periodo in cui ho partecipato a tutti i
concorsi gratuiti cui potevo spedire i miei lavori, ora miro solo a quei 5/6
concorsi legati a Case Editrici che rientrano nel mio obiettivo).
Purtroppo ho a disposizione solo 24 ore
al giorno, pertanto devo accontentarmi.
Ringraziamo Diego per la disponibilità e per tutte le informazioni sulle sue opere eccovi il link al suo sito:
Alla prossima
By Sanchez
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