Cari amici, alleluia!
Finalmente riesco a scrivere la recensione di un romanzo. In questo caso si
tratta del terzo libro “eterno” di Joe Haldeman, romanzo del 1997 che peraltro non ha nulla in comune
con i due precedenti se non l’aggettivo nel titolo. E come qualità generale per
me si colloca a metà fra gli altri due, in cui a primeggiare è decisamente
“Guerra Eterna”, mentre “Missione Eterna” proprio l’ho digerito poco.
ATTENZIONE SPOILER
ETERNI! Faccio la solita sequenza
numerata:
1-
Questo è il punto più lungo perché sintetizzo la trama. Siamo
nel 2043, l’Alleanza di nazioni avanzate è in guerra perenne contro i paesi del
terzo mondo le cui forze terroriste sono raggruppate sotto il nome di Ngumi.
L’Alleanza dispone di tecnologie all’avanguardia: nanoforge, ovvero costruttori
nanotecnologici alimentati da reattori a fusione e in grado di produrre
qualsiasi cosa serva ai cittadini che ormai vivono in uno stati
semi-assistenziale che garantisce loro i beni primari. E poi ci sono i Soldierboy
ovvero UCV-robot da combattimento, pilotati da remoto grazie a impianti neurali
che permettono al pilota di guidarli come in una sorta di telepatia. Telepatia
ed empatia che si trasmette anche a tutti i componenti di una squadra di piloti
di Soldierboy. Il protagonista è proprio uno di questi piloti, e scienziato,
Julian Class. Durante una missione contro gli Ngumi però qualcosa va storto, un
innocente muore e Julian per il rimorso ha un crollo psichico che lo porta al
tentato suicidio. Il suo intento però non gli riesce grazie all’aiuto della
fidanzata Amelia e del gruppo di loro amici scienziati. Qui le cose si
movimentano perché i nostri scoprono da una parte che un gruppo millenaristico,
il Martello di Dio, si è infiltrato nel governo e nelle forze armate con
l’intento di far partire un esperimento che prevede l’azionamento di un
acceleratore di particelle nei pressi di Giove. Con esso vogliono creare una singolarità
che distrugga il mondo. In secondo luogo scoprono che grazie agli impianti
neurali è possibile raggiungere una tale empatia con il prossimo da non essere
più in grado di nuocere (resta solo l’istinto dell’autodifesa). I nostri così
alla fine di varie peripezie riescono a fermare il Martello e a far partire il
progetto di Umanizzazione dell’umanità diffondendo la tecnologia dei jack
neurali.
2-
La trama seppur lineare, ha alcuni alti e bassi. E’ decisamente
troncata in due, l’inizio, che serve a spiegare la situazione e l’ambiente,
risulta a tratti noiosa, la seconda parte, quella dell’azione, a volte è fin
troppo sbrigativa. Non tutte le spiegazioni, in questa sezione, sono
soddisfacenti o esaustive.
3-
Lo stile: mi piace perché Haldeman è diretto, pochi fronzoli.
C’è solo ogni tanto un cambio di punto di vista, che mi lascia perplesso, non
ne ho capito il motivo.
4-
Notevole il numero di analogie scifi: Ngumi/Isis,
Soldierboy/UCV, Nanoforge/Stampanti 3D. Si nota che l’autore è in grado di
avere sguardi sul futuro.
Per
chiudere, mi ripeto, seppur non si raggiungono le vette di Guerra Eterna, è
comunque un bel romanzo di Hard Scifi, con un pizzico anche di Cyberpunk. Da
leggere.
By Sanchez
NOTA
La
stupenda copertina è dell’amico Franco Brambilla.