Uscito alla fine dello scorso anno, il libro Gunpla 40th ci presenta una panoramica sul mondo dei modellini di plastica Gundamici (detti appunto "Gunpla") a celebrazione dei 40 anni dalla prima produzione.
Questo libro fa parte, come si legge nella prima pagina, del progetto "Link" che intende unire tutti gli appassionati di Gundam e di Gunpla del mondo.
Vengono anche citati due eventi: uno è il modellone mobile scala 1:1 di Yokohama, l'altro è il lancio nello spazio, sempre nel 2020, del satellite "G-Satellite" contenente i Gunpla di Gundam e dello Zaku di Char.
Nelle pagine successive si legge un approfondimento sugli eventi che hanno costituito il "Gunpla Link Project", per proiettare i gunpla verso il futuro. In particolare vengono presentate le ultime nate fra le tipologie di questi modellini e cioè: i MGex (Master Grade extreme), gli Entry Grade (che adottano la nuova tecnologia "touch gate" che permette di staccare i pezzi dalle sprue senza usare pinzette nè carta vetrata per togliere i segni) e il nuovo Perfect Grade del Gundam.
Dopo un'altra carrellata sull'evento di Yokohama, il libro mostra tutte le tipologie di gunpla ad oggi disponibili e si prosegue poi finalmente, con la storia dei gunpla, partiti un anno dopo la trasmissione dell'anime, il cui scopo era appunto vendere modellini (e giocattoli).
Note interessanti sono poi l'introduzione degli MSV (Mobile Suit Variation) per dare ancora più gunpla al pubblico, oppure l'invenzione dei polycaps per migliorare le articolazioni.
Si arriva quindi ad oggi ed ai progetti produttivi che vogliono migliorare vari aspetti della costruzione: i materiali, i colori, l'assemblaggio, i manuali e cosi via.
Poi è il turno delle serie Gundamiche espressamente costruite sui Gunpla: ci sono le sinossi da Gunpla Builders Beginning G a Gunpla Build Divers Re:Rise.
Il capitolo successivo vede la presenza di due brevi interviste a due sensei dell'animazione. Il primo è ovviamente il "Mecha Designer" per eccellenza: Kunio Okawara. Una sua frase mi ha colpito particolarmente e cioè: "ho utilizzato le armature dei samurai e i costumi tradizionali come motivo per Gundam, uniformi militari Germaniche e abiti degli uomini d'affari per gli Zaku".Sembra scontato ma detto da lui toglie ogni dubbio al riguardo. La seconda intervista è stata fatta ad un Mecha Designer un pò più giovane: Kanetake Ebikawa, noto ad esempio per il design del Gundam Exia. Di particolare fra queste righe direi solo il suo "shock" alla vista del primo Master Grade, che per lui è stato il punto di svolta per la tecnologia dei nuovi kit.
Proseguiamo poi con un'approfondimento sulle Gundam Base sparse fra Giappone e paesi limitrofi e poi con l'apertura dello shop online Premium Bandai...che per noi europei è una gran fregatura, altro che "link"! :)
Il capitolo successivo riguarda invece le collaborazione fra Bandai e varie aziende o società sportive per produrre Gunpla personalizzati (incubo per collezionisti direi!). E a proposito di aziende si passa al progetto del designer Ken Okuyama che ha realizzato il modellino di Gundam "G 40 Industrial design ver." E' stato anche prodotto anche un breve film, diretto dal regista Ko Matsuo, in cui, oltre ai personaggi con uno stile diverso dall'originale, si vedono in azione questo G40 e degli Zaku niente male.
Capitolo finale, forse il mio preferito, riguarda l'evoluzione delle Box Art: dal primo, Masayuki Hasegawa, al più famoso Hidetaka Tenjin.
Spero questa carrellata possa essere servita a smuovere una volta di più la vostra curiosità verso i Gunpla e ammetto che una cosa del progetto Link ha funzionato: le didascalie in inglese, se no col cavolo avrei potuto scrivere queste due righe!
A presto e buon Gunpla a tutti!